Spiritualità

La Carità dei Santiicona

“Amare oltre misura”
I Santi, sono coloro che hanno esercitato in modo esemplare la carità. Il pensiero va, in
particolare, a Camillo de Lellis.
Nella sua Enciclica “Deus Caritas est”, Papa Benedetto XVI annovera Camillo de Lellis tra i “modelli insigni di carità sociale”, additandolo ad esempio per tutti gli uomini di buona volontà.

A buona ragione Camillo merita di essere preso a modello, in particolare per il contributo che egli ha dato,nel campo umano, allo sviluppo della assistenza agli ammalati, tanto da essere definito da Benedetto XIV nel decreto di canonizzazione “iniziatore di una nuova scuola di carità”.

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La Carità in San Francesco

Una tematica bella, ma impegnativa….parlare della carità in S. Francesco necessariamente significa partire alla fonte: dove, come Francesco ha fatto esperienza di questa carità? DOVE L’HA INCONTRATA PER POTERLA POI VIVERE?

LA SCOPERTA DEL VOLTO DI CRISTO: ALTO E GLORIOSO DIO
Come per ognuno di noi, la scoperta di Cristo rappresenta per Francesco il frutto di un
itinerario umano e spirituale fatto di piccoli grandi passi, comunque GRADUALE. Sarà
un Volto per Lui pieno di fascino, ma anche sconcertante, un incontro che come
sappiamo sconvolgerà la sua vita. Uno degli episodi più significativi, all’inizio dell’esperienza di fede:

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La Fede rinnova la carità

Voi stessi date da mangiare”
Testo: (Mc 6,38)
Ringrazio tutti voi per essere qui, a pregare, perché il Signore ci dia luce e faccia
entrare nel nostro cuore la sua parola,che spesso conosciamo in maniera abbastanza
sbrigativa. Per esempio in questo brano della moltiplicazione che è presente in tutti i
vangeli. diamo per scontate tante cose: ma forse dovremmo invece fermarci a riflettere
e farci entrare queste parole dentro al cuore,perché poi possano portare quel frutto
che soltanto il Signore sa dare.

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La Carità di Gesù i Miracoli

La Carità di Gesù compiva Segni e Miracoli.
Tutti e quattro i Vangeli raccontano con compiacenza i molti miracoli di Gesù. Le folle della
Palestina accorrevano attorno a Gesù non solo per ascoltare le sue parole, ma anche per i suoi miracoli, le sue guarigioni e i suoi esorcismi. Perché Gesù ha compiuto
miracoli?Qual è il loro significato rispetto al suo annuncio del regno di Dio? Segni per la
fede I miracoli di Gesù hanno certamente lo scopo di garantire che egli è l’inviato di Dio e
che le sue parole sono veritiere. Ma questo scopo non esaurisce il loro significato.
Comunque non toglie all’atto di fede il suo aspetto di libera decisione e non
sottrae la missione di Cristo alla debolezza della croce. I miracoli sono al servizio
della fede e non intendono offrire in alcun modo una certezza diversa dalla fede.

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La Carità di Gesù nella Resurrezione

Lc 24, 13-35
[13] Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, [14] e conversavano di tutto quello che era accaduto. [15] Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16] Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. [17] Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; [18] uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». [19] Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20] come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. [21] Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.

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La Carità rinnova la Fede 

Leggiamo insieme il brano di Luca 5,1-11 ed entriamo all’interno di questa Parola per farne
insieme un’esperienza diretta lasciandola scivolare come una barca sull’acqua nella nostra vita di ogni giorno.
Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso illago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò discostarsi un poco da
terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca».
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi
vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».

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La Parabola del buon Samaritano

“ Ama il prossimo come te stesso”
Testo: Lc 10, 25-37
Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: “Maestro, che devo fare per
ereditare la vita eterna? ”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi
leggi? ”.
Costui rispose: “ Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”.
E Gesù: “Hai risposto bene; fà questo e vivrai”.
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo? ”.

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La Carità delle relazioni

Decalogo del vero dialogo.
Dieci principi – o condizioni – stanno alla base di un autentico dialogo. .sono principi e
condizioni che si,collocano a diversi livelli di profondità. Tutti insieme mostrano ché il
dialogo non è solamente una cosa da fare, ma ancor prima un modo di vivere:
come già si diceva, il dialogo è mentalità, metodo,un modo diverso di organizzare la vita e
i rapporti umani. Il dialogo è una struttura della persona.

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Mettere in Cuore in ogni cosa che facciamo

Dal vangelo di Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo
fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da
mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa
dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato
fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose
loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre
paghe».

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Il mio si

l mio sì (John Henry Newman)
Io sono creato per fare e per essere qualcuno
per cui nessun altro è creato.
Io occupo un posto mio
nei consigli di Dio, nel mondo di Dio:
un posto da nessun altro occupato.
Poco importa che io sia ricco, povero
disprezzato o stimato dagli uomini:
Dio mi conosce e mi chiama per nome.
Egli mi ha affidato un lavoro
che non ha affidato a nessun altro.

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La carità sostenuta dalla preghiera

Preghiera per il servizio
(Madre Teresa di Calcutta)
Signore,
mettici al servizio dei nostri fratelli
che vivono e muoiono nella povertà
e nella fame di tutto il mondo.
Affidali a noi oggi;
dà loro il pane quotidiano
insieme al nostro amore
pieno di comprensione,
di pace, di gioia.
Signore,
fa di me uno strumento della tua pace,
affinché io possa portare
l’amore dove c’è l’odio,
lo spirito del perdono dove c’è l’ingiustizia,
l’armonia dove c’è la discordia,
la verità dove c’è l’errore,
la fede dove c’è il dubbio,
la speranza dove c’è la disperazione,
la luce dove ci sono ombre,
e la gioia dove c’è la tristezza.
Signore,
fa che io cerchi di confortare
e di non essere confortata,
di capire, e non di essere capita,
e di amare e non di essere amata,
perché dimenticando se stessi ci si ritrova,
perdonando si viene perdonati
e morendo ci si risveglia alla vita eterna.

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Lo sguardo della divina misericordia

Lo Sguardo che scruta:
Prima che Filippo ti chiamasse ti ho visto (Gv 1, 43-51)
Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!».
Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth».
Natanaele gli disse: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un
Israelita in cui non c’è falsità».
Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù:
«Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi».
Gli replicò
Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Le catechesi su questo tema sono molteplici e tutte scaricabili seguendo i link:

Meditare la Parola Lo Sguardo di Gesù Catechesi 1

Sussidio Meditare la parola Lo Sguardo di Gesù Catechesi n. 2

Meditare la parola Lo Sguardo di Gesù Catechesi n. 3

Sussidio Meditare la Parola_Lo Sguardo di Gesù _catechesi n 4

Sussidio Meditare la Parola Sguardo di Gesù catechesi n_5

Lo Sguardo del Risorto cat. n_ 6